lunedì 22 gennaio 2018

Condivido, dunque, sono . Una guida ai tipi umani su Facebook

Sono una snob. Te lo dico subito, così non devi andare avanti nella lettura, se questo concetto ti infastidisce.
Sono una snob e, ne ho abbastanza, della gran parte dell’umanità che troviamo sui social network. Voglio dire, l’idiozia accompagna noi esseri umani da sempre, ma non neghiamo che facebook ha peggiorato a livelli esponenziali la situazione.
Se gli alieni dovessero dare uno sguardo alle nostre pagine facebook prima di un’invasione, alla fine rinuncerebbero:
-“Actarus, fa manovra con la navicella! Tanto questi scemi ci stanno pensando da soli ad estinguersi. Sono così occupati a scattarsi i selfie che si sono dimenticati come ci si bacia!”
Dico davvero, l’altro giorno leggevo un articolo che titolava più o meno così: “i giovani di oggi, preferiscono la vita online a quella offline. Si vedono poco, si baciano meno e preferiscono il sesso virtuale a quello reale”. L’articolo poi continuava sottolineando che forse, anche questo era il motivo per il calo delle malattie veneree. Un preservativo no, eh?
In ogni caso, questa storia del web ci è sfuggita di mano. Lo ha pubblicamente riconosciuto, un vecchio dirigente facebook che, in seguito ad una crisi esistenziale, si è licenziato e ha chiesto perdono all’umanità che sente di aver contribuito a rovinare. Ovviamente, si è tenuto i guadagni di questo suo crimine etico, ma si è detto molto pentito ed infelice. Che poi è la normale condizione degli esseri umani, qualcuno avrebbe dovuto dirglielo. Però, lui è pentito, infelice e vergognosamente ricco. Pora stella!

Più cresco, più mi rendo conto che bisognerebbe prendere la patente per più abilità umane, non solo guidare. Per votare ad esempio, ma questa è un’altra storia. E ci vorrebbe la patente anche per usare internet. Insomma, è vero, tutti noi abbiamo avuto i nostri momenti di disordine e delirio on line, ma se errare è umano, perseverare è diabolico. Non si tratta di voler fare l’intellettuale a tutti i costi, è proprio che stiamo perdendo il contatto con la realtà sembra di vivere un episodio senza fine di Black Mirror.
Siamo una società di nevrastenici narcisisti e gli alieni di prima riderebbero di noi perché ci troverebbero piccoli ominidi ridicoli. Pericolosamente ignoranti e disgustosamente egoisti. Pensaci, quanto è raro vedere in rete delle condivisioni che siano realmente tese all’atto della comunione? Il tasto sharing è tutta una gigantesca masturbazione autocelebrativa. Lo scopo principale di facebook ad esempio, la connessione con le gente, si è esaurita in una manciata di selfie e, ogni volta che apro l'app, mi sembra di assistere alla fiera delle vanità.

Siamo tutti dipendenti dall’economia dei like. Tutte reginette e re del ballo di fine anno di un liceo americano, ma la vita non è un mediocre film yankee e, a dirla proprio tutta, trovo deprimente che ancora non abbiamo imparato la lezione del cinema di oltreoceano, i due reali del ballo alla fine della fiera, sono adulti insoddisfatti cronici che vivono nel passato. Ma il passato non ha nulla di nuovo da offrire e allora, perché continuare a nascondersi? E invece siamo tutti lì, in rete, a fare a gara a chi ce l'ha più lungo. Facebook è davvero come un gigantesco, sterminato liceo americano e, come tale, ha anche i suoi gruppi di tipi umani.

I Narcisisti al contrario. Particolarmente comune tra noi donne. Quelle che pubblicano post intrisi di una dilagante falsa autoironia, quando è chiaro come il sole che vogliono solo essere rassicurate. Di continuo. Oppure, quelle che pubblicano mille scatti dei loro culi e poi ci piazzano la didascalia intellettuale. Quando sarebbe così bello, onesto e originale, se proprio ci vuoi mettere una didascalia, scrivere: bada che gran bel culo che ho? Oh, via. A Cesare, quel che è di Cesare. Parlo di ragazze che pubblicano foto di loro stesse in una conditio di lapalissiana topaggine, che ha richiesto tra le 2 e le 3 ore di trucco e parrucco e poi ci piazzano #OggiCosì #MakeUpFree #ComeMammaMiHaFatta . Davvero, mi viene voglia di andare ad abbracciarle: - “Oh, vieni qui poverina. Non ti preoccupare. Hai ragione, sei solo bella”. Tanto è quel che conta.
#IFiltriDiSnapaChatTisonoSfuggitiDiMano
I Girelloni. Trasversali a tutti i generi e a tutte le età. Quelli che facebook è l’album fotografico dei loro ricordi di viaggi. Peccato, si tratti solo di selfie su selfie con lontano, sullo sfondo, uno scenario diverso. Mare, montagna, Empire State Building, Tour Eiffel. Non una foto di un paesaggio. A testimonianza che il messaggio della foto è, ancora una volta, guarda dove sono? E poi ci piazzano l’hashtag #fromwhereistand oppure #greetingsfrom...
Mi domando sempre se abbiano davvero fatto il viaggio o, piuttosto, non abbiano montato un set ad hoc.
I Calimero. Anche questi tipi umani sono molto vari e valicano genere ed età, anagrafica però, perché su quella cerebrale, sembra siano tutti fermi ai 12. Quelli che ogni status è un’allusione maliziosa verso qualcuno che, ovviamente, sta facendo loro un torto. Tutti ce l’hanno con loro. Tutti vogliono fargli un’ingiustizia. Tutti vivono la loro vita pianificando come fare per distruggere la loro. #StewieGriffinForPresident
I Very Social. Quelli che…. Quelli che si iscrivono ad ogni gruppo quelli che…
#FattiUnaVita
Gli Ancien Régime. Sono i nostalgici ad ogni costo. Quelli che si stava meglio nel passato, sempre. Gente che se gli dici : -“Guarda che il poeta diceva qui e ora”! Loro risponderanno: -“Sì vabe’, ma negli anni 80…”
#SiStavaMeglioQuandoSiStavaPeggio
I Kitty-Kat. I fanatici dei gattini. Questa, è gente che mi preoccupa, eppure, ho delle carissime amiche che ne fanno parte. Cari Kitty Kat, i vostri gatti non vogliono dominare il mondo, non sono nemmeno particolarmente scaltri. Sono dei cazzo di normalissimi gatti. #FaiPaceColFattoCheHaiUnGattoNonUnPremioPulitzerInCasa
I Filosofi. Loro si esprimono solo per aforismi per altro scritti male e citazione associate, immancabilmente, al personaggio storico sbagliato.
#CarpeDiemNonLHaDettoTottiLoGiuro
I PornoFood. Non possono pensare di bere un caffè senza informare l’intero etere. Che se fanno un tramezzino devono fare avere un orgasmo multiplo a Bastianich.
#MagnateloPoiIlTramezzino
I Michael Moore Addicted. A questi il culo gli sta rubando la camicia. Le case farmaceutiche sono formate da adoratori di Satana che complottano per ammazzarci tutti. Quelli che se hai la febbre, non la prendere l’aspirina tanto è solo un’invenzione malefica dei super potenti per sterminarci in silenzio senza che ce ne accorgiamo. Sui vaccini meglio non parlarne se non vuoi essere sparato a vista, ma oh so’tutti pacifisti però.
#MaSePrendiLAspirinaComeLiFaiGliAnticorpi?
Gli Apocalypse Now. Ieri i Maya, oggi Trump e Kim, l’importante è averci l’apocalisse del giorno. Qualcosa per cui preoccuparsi dell’imminente implosione del nostro pianeta.
#TheEndIsNear
I Politically Correct che di solito viaggiano a braccetto con i politologi. Gruppo misto a maggioranza femminile, che Je suis Charlie e We are the World, We are the Children e poi ti chiamano troia se quel coglione del fidanzato ti chiede l’amicizia su facebook che tu resti lì e non sai se dargli una craniata sulle gengive, o piuttosto, darle un abbraccio carico di empatia. #WeAreTheWorldMaGiùLeManiDalMioUomoTroia
I Comunisti col Rolex. Hasta la Victoria Siempre, tatuaggio del Che, ma aiutiamoli a casa loro a questi negretti simpatici.
#NonSonoIoAdEssereRazzistaSonoLoroAdEssereUnPòNegri
I Laici. Gruppo molto vasto, che fa proseliti ogni secondo, anche ora mentre leggi. Quelli che non tutti i musulmani sono terroristi, ma tutti i terroristi sono musulmani. Profondità psicologiche inarrivabili, lo so. Che tu vorresti spiegargli che non è così, ma poi ti toccherebbe tenere un paio di corsi monografici di storia antica 1 e 2.
#AllahAkbar
I Tuttologi. Oddio, questi sono buffi e sono tantissimi, più dei laici giuro. Quelli che hanno un’enciclopedica conoscenza di tutto perché hanno studiato su wikipedia e google.
#CeraUnaVoltaIlCepuOggiAbbiamoGoogle

Il punto della questione, non è tanto cliccare o meno su condividi. Il punto vero, è l’intenzione. Cosa vogliamo comunicare al mondo di noi? Cosa vogliamo lasciare al mondo? Cosa vogliamo regalare a chi ci legge? Dovremmo fare tutti un po’ di analisi, contare fino a 10 prima di condividere un qualunque contenuto e domandarci: mi è necessario farlo?

E, infine, non credere che io non abbia pensato a quelli come me. Io, ovviamente, faccio parte del gruppo dei peggiori. I Bastian Contrari. Il nostro motto è fa quello che ti dico, ma non fare quello che faccio. Siamo gli amici polemici del gruppo. Alla sala mensa del liceo americano ci trovi al tavolo dei nerds. Critichiamo l’attitudine al condivido, dunque, sono, ma, alla fine, condividiamo anche noi. È vero. Siamo tutti schiavi del faccialibro.

Tutti, a parte il gruppo dei ribelli. Dio, quelli li ammiro. Quelli che spengono internet e dicono non mi avrai mai.

Vorrei essere così un giorno, ma per il momento tocca fare i conti con la mia vanità e accettare che condivido, ergo, sono, anche io.

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